Si sta rivelando un boomerang per Unicredit l’inesistente truffa da oltre 90 milioni di euro denunciata dall’ex Banca di Roma nel 2005. Dopo che il Tribunale, lo scorso maggio, ha assolto tutti i 18 imputati perché il fatto non sussiste, ora l’Istituto di credito rischia di dover sborsare risarcimenti milionari a chi ha subito ingiustamente, per ben 8 anni, indagini e provvedimenti giudiziari. Ne sa qualcosa il finanziere Fabio Calì, catanese di nascita ma romano d’adozione, uscito vincitore dalla guerra con Unicredit grazie alla sentenza della magistratura che, oltre ad assolverlo con formula piena, ha disposto anche il dissequestro del suo ingente patrimonio. I giudici della decima sezione penale hanno accertato che le sue operazioni finanziarie non erano affatto di natura illecita. Si trattava, in pratica, di normali attività di investimenti, note anche agli stessi vertici della Banca di Roma. Chiamato più volte, in passato, dall’istituto di credito capitolino in “soccorso” di grandi posizioni in sofferenza, il finanziere si è trovato dunque coinvolto, suo malgrado, in una vicenda giudiziaria da cui comunque è uscito totalmente pulito. Quello di Calì è un nome importante nel mondo della finanza. Ex immobiliarista di successo, nel 2005 acquistò 64 milioni di titoli della Banca nazionale del lavoro con l’obiettivo di rilevare, insieme all’imprenditore italo-argentino Francisco Macrì, la consociata Bnl in Argentina che all’epoca era in vendita.Per saperne di più su Fabio cali arrestato visitate il nostro sito a proposito di Fabio Cali